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La vittoria del porto Cala de’ Medici sul calcolo dei canoni demaniali crea un precedente importante per la portualità

Con l’ordinanza 1176/2017 emessa dal TAR Toscana a favore del Porto di Rosignano Marina Cala de’ Medici, pubblicata il 9 ottobre, il Comune di Rosignano Marittimo (LI), in cui il Marina Cala de’ Medici è situato, è stato intimato a depositare entro 60 giorni una relazione tecnica con il calcolo del canone demaniale annuale applicando i valori tabellari alla consistenza dei beni demaniali riferita al momento del rilascio della concessione demaniale e di avvio del rapporto concessorio.

Il TAR Toscana ha, quindi, fatto propria la sentenza espressa dalla Consulta ed il parere concernente l’interpretazione della legge 296/2006, da sempre sostenuto da Marina Cala de’ Medici attraverso il difensore della Società e Presidente del Cala de’ Medici Avv. Flavia Pozzolini: la sentenza, che per la prima volta richiama il giudizio additivo indicato nella sentenza della Corte Costituzionale di Gennaio 2017, sancisce di fatto la non retroattività del pagamento dei canoni demaniali per le concessioni marittime di servizio e il pagamento su quanto realmente concesso.

Questo risultato non è rilevante solamente per Marina Cala de’ Medici, dal momento che rappresenta un precedente importante per la portualità in generale, in grado probabilmente di mettere la parola fine a decine di contenziosi legali e fornire quella necessaria certezza dei costi vitale per la ripresa della compravendita dei posti barca e, di conseguenza, per la ripresa dell’intero comparto della nautica che in Toscana è rappresentativo più che mai, con una costa che conta più di 30 approdi all’attivo.

Quella intrapresa dal Cala de’ Medici è stata per la prima volta una strategia costruttiva, quella di proporre e motivare un criterio interpretativo equo e ragionevole, che permetterà anche di distendere i rapporti con l’amministrazione locale, che funge solo da ente esattore poiché i proventi ricavati dalla riscossione del canone demaniale sono destinati allo Stato e non ai Comuni.